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Storia del Fabbro e le sue tradizioni

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I fabbri tra le arti e i mestieri:

Considerare il fabbro “solo un mestiere” non è assolutamente giusto: è una vera e propria arte mista a passione, che incarna un lavoro antico con anche un lato misterioso.

Lavorare il ferro e sfornare pezzi sempre unici, una capacità di modellare e vedere nel metallo qualcosa che non tutti vedono.

Il ferro è una metallo chiaro (color bianco grigiastro) molto resistente e malleabile; è molto diffuso nelle utilizzazioni industriali ed i maggiori giacimenti italiani di minerali sono nell'isola d'Elba.

Il ferro nella storia prese “monopolio” nell'età del ferro (primo millennio a.C.) dove sostituì il bronzo per ragioni di abbondanza di giacimenti, costi minori e resistenza, ma la lavorazione di esso risulta più difficile del bronzo per le alte temperature di fusione.

Le prime opere in ferro battuto risalgono circa al XII secolo con strutture decorative per cattedrali e luoghi di culto spagnole e francesi, in Italia nel XIV secolo avevamo Conte di Lello Orlandi ovvero l'autore delle stupende cancellate del Duomo di Orvieto, ma anche nei secoli successivi con l'evoluzione delle arti figurative barocche e roccò possiamo notare decori di cancelli, parchi, cortili di castelli ecc..

Oggi, con l'industrializzazione, la lavorazione del ferro come artigiano è diventata rarissima, come rarissime sono le botteghe che seguono ancora la tradizione antica della forgiatura a fuoco.

Il mestiere del buon fabbro quindi, sembra essere diventato una sorta di lavoro “di altri tempi”, e l'atmosfera dell'artigiano che modella, scolpisce e batte il ferro trasformandolo in un pezzo unico con maestria e talento, rimane sempre un'emozione spettacolare.

Riccio forgiato fabbro

martello del fabbo

La nostra realtà è sita a nordest dell'Italia, più precisamente nella regione Friuli Venezia Giulia, a Cordenons in provincia di Pordenone, dove le arti ed il territorio molto particolare hanno contribuito a plasmare una società attenta al dettaglio e alla semplicità.

Cordenons si trova a circa 5 km da Pordenone in Friuli Venezia Giulia, ricopre un'area di circa 57 km2 per più di 17.000 abitanti (dati del 2003). 

Caratteristica di questi territori sono le risorgive del fiume Noncello ovvero l'affioramento spontaneo di zampilli d'acqua da una sorgente tipicamente piana alluvionale: questo processo avviene perché le acque piovane e fluviali penetrano nel sottosuolo in profondità, formano una faida (cosiddetta “freatica”) e tornano in superficie nei materiali impermeabili. L'acqua che fuoriesce ha una temperatura tra i 9-10°C di inverno e 12-15°C in estate.

L'ambiente pordenonese di Cordenons è caratterizzato da una particolarità promiscua: sia una zona di magra e arbusti, sia una zona umida coperta da una folta vegetazione.

A livello artistico e culturale Cordenons presenta moltissimi esempi di Architettura Sacra come la chiesa di Santa Maria Maggiore, della Madonna Immacolata (Beorcia), quella di San Giacomo Apostolo (a cui alcuni ascrivono gli affreschi a del Zocco), di San Giovanni Battista e la chiesa di San Pietro.

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Ferro e fuoco fabbro